Cari genitori, cari nonni,
sono tempi difficili, molto difficili. Ciò non impedisce che possano anche essere preziosi. Ogni suggerimento, ogni spunto, per trascorrere insieme ai vostri bambini questo tempo lento e chiuso, è un aiuto importante. In realtà, la cosa migliore che potete fare, e che sapete fare, è farvi venire delle idee. Come? Partite da voi stessi.
Guardatevi intorno, guardate gli oggetti che avete in casa e pensate a tutte le cose che si possono fare con questi oggetti, quelle che potete fare con i vostri bambini oppure che i bambini un po’ più grandi possono fare autonomamente.
E a proposito di casa, Antonella Costantini, del Coordinamento Nati per la Musica, racconta come fare una mappa del tesoro, sonora!
Ricordatevi dei vecchi giochi che facevate da bimbi (la tenda, la casetta) e riscoprite il piacere di giocarci!
Tirate fuori le vecchie cose, foto, libri, ricordi e guardateli assieme, raccontando le storie della vostra vita. Questa attività così semplice, farà capire ai vostri bambini il loro posto nella storia della famiglia!
Alessandra Sila, direttrice del CSB, ricorda il gioco dei travestimenti che lei e sua sorella facevano da piccole. Un foulard in testa, legato in fronte per essere un pirata o avvolto al collo per sentirsi una turista su una decappottabile.
Spiegate ai vostri bambini che state lavorando (per chi lo fa da casa) e perché, e chiedetegli di aver pazienza, ma date loro anche dei tempi certi per una sosta, da condividere facendo qualcosa assieme.
Datevi delle routine per fare questa o quella cosa, scrivetelo magari assieme su un foglio, aiutandovi con i disegni per i bambini che non sanno ancora leggere.
Date un nome a questi tempi (ad esempio, datevi un tempo per la ginnastica assieme, possibilmente a ritmo di musica).
Se avete – voi o qualche altra persona che vive in casa o anche lontano, ma raggiungibile al telefono – qualche saper fare particolare che potete far vedere o anche insegnare, fatelo (es. oggetti fatti con la carta, racconti di rime e filastrocche).
In questo video, Mamma Tanaka da Policoro (MT) ci spiega come fare un origami.
Se avete a disposizione un terrazzo o anche una finestra, un pezzo di giardino, utilizzatelo per curare le piante o per seminarne di nuove.
Sarà una buona occasione per tutti di imparare imparare a rallentare e a coltivare la pazienza!
A Siracusa sbocceranno tante piantine!
Fate un gioco nuovo: giocate a trovare cosa si può non buttare via nella spazzatura e si può invece tenere per costruire qualcosa. Le cose di tutti i giorni viste da un punto di vista diverso offrono infiniti sviluppi di gioco!
Ad esempio, Giorgia con i rotoli di carta igienica finiti, le tempere e una pallina di carta stagnola ha costruito il gioco del bowling!
Fatevi aiutare (a pulire, cucinare, sistemare casa…). Ai bambini piace fare qualcosa insieme alle persone care. Preparate con il bambino un piccolo kit per fare le pulizie (straccio, spazzola…). Pasticceranno un po’, ma saranno fieri.
Elisa, responsabile per la comunicazione e l’audience development, racconta di quando all’età di quattro anni, aiutava mamma e papà a “lavare” i piatti. “Genitori state tranquilli, noi figli ci ricorderemo questi momenti e li useremo per il nostro futuro.”
Costruite un “posto” per il bambino (con una tenda e due sedie) dove può giocare da solo, o un angolo dove a una certa ora si legge insieme e anche per conto proprio. E date un nome a questi posti speciali.
Mamma Maddalena (Trieste):
“Due lenzuola. Una fune. Delle lanterne che avevamo utilizzato a una festa tanto tempo fa. Dei cuscini. I libri neanche c’erano. E alla fine non sono serviti.
Agata ha cominciato a raccontare che eravamo in una capanna nel bosco, e pioveva. Ho messo in sottofondo il rumore della pioggia. Abbiamo immaginato come potrebbe essere starsene nel bosco di notte con la pioggia.
E taaaac. Siamo state troppo brave a immaginare e la paura, vera, è arrivata. E da lì la domanda “Mamma, ma tu sei mai stata da piccola in tenda nel bosco? Avevi paura?”. È stato lo spunto per raccontargli di quella volta che sono stata in tenda coi miei, non in campeggio, vicino a un laghetto incastonato tra le montagne. Le è talmente piaciuto il racconto che mi ha chiesto “Un’altra avventura mamma!”. Sono passata da un ricordo a un altro, da un luogo a un altro, da “un’avventura” a un’altra”.
Anche le esperienze dei grandi, fatte da piccoli, possono essere un baule di ricordi prezioso per questi giorni. Senza dimenticare che le bambine e i bambini, sanno cosa gli piace fare, basta chiederlo, raccontarsi e rifarlo insieme!
Valeria, della Segreteria Nazionale Nati per Leggere e dell’area ricerca e formazione in tecnologie digitali, ci ricorda l’importanza di fare domande e scegliere insieme cosa fare, piccoli e grandi.
E non sentitevi sempre in obbligo di dover per forza intrattenere con qualcosa di divertente o “costruttivo” i vostri bambini. Possono anche annoiarsi (sappiamo che anche un po’ di noia fa bene al cervello…) e voi prendere fiato.
Dopo mesi in casa, le idee iniziano a scarseggiare e la noia a fare capolino. Annoiarsi non è “un problema da risolvere”, anzi, è proprio un’opportunità da cogliere! Anche Antonella, la nostra referente in Sicilia, è un po’ annoiata ma…
Annoiarsi, fermarsi, vuol dire anche rallentare.Questo èun tempo in cui i genitori siamo chiamati a essere ciò che non sono, e forse ciò che non vorrebbero mai essere, a fare delle cose che prima erano compito di professionisti, come educatori, insegnati, informatici. Non è una gara di velocità, ma una maratona, in cui bisogna risparmiare le energie, le forze, accogliere quello che sappiamo fare e abbassare le aspettative.
Barbara, mamma di Sara e Andrea e referente del nostro progetto Rime Bambine, parla con i genitori
E, cosa importante, ricordatevi che il vostro pediatra di famiglia è sempre disponibile a darvi informazioni e un consiglio.
È anche grazie al tuo pediatra che questo materiale è stato preparato!